L'affido familiare
L’affidamento familiare, più comunemente chiamato “affido”, è un aiuto previsto dalla legge italiana per i minori che vengono da famiglie che per varie ragioni non possono garantire in maniera sufficiente o continuata la cura e la crescita dei loro figli.
Per questo suo carattere di transitorietà, spesso viene visto come un impegno emotivamente provante o un gesto più grande delle capacità di una persona o di una coppia. Si tratta, invece, di una esperienza alla portata di qualsiasi coppia o singolo, che offre inaspettate opportunità di crescita per la famiglia o l’affidatario stesso, regalando a moltissime bambine e bambini la possibilità di crescere insieme in un ambiente sicuro e protetto.
L’esperienza di MetaCometa
Ciascun servizio di Metacometa, come l’oratorio di Valdocco, deve essere “una vera famiglia”, in cui si deve fare in modo da “respirare aria di famiglia” che rallegra e fa star bene. Lo “spirito di famiglia” va costruito attraverso l’accoglienza tra tutti, l’affetto ricambiato, la condivisione di compiti e responsabilità, una efficace e intensa comunicazione tra tutti quelli che vi abitano. Questo comporta una “reciproca apertura del cuore” e una fraterna e gioiosa “condivisione di vita”. Non si tratta, quindi, di aspetti materiali, ma soprattutto interiori; una familiarità che è “mutua cordialità e confidenza”, che fa appello alle risorse interiori di reciproca disponibilità, comprensione, perdono… che porta ciascuno a far le cose non per forza, ma per amore, perché se ne riconosce la bontà e l’utilità. Una familiarità arricchita dalla realtà di ciascuno nella sua specificità, rispettato nella sua dignità, valorizzato nelle sue capacità e potenzialità.
Una casa “con la luce dentro.”
La casa è la prima esperienza di confine, determina un dentro ed un fuori, che possono essere più o meno rigidi. È il luogo in cui la persona inizia a definirsi, in cui si sente al sicuro e contenuta. Dunque la casa è sicurezza, è espressione di sé, ma è anche spazio vitale, da vivere e da imparare a condividere con qualcun altro. Rappresenta un rifugio, un luogo in cui poter abbassare le proprie difese, spogliarsi delle sovrastrutture ed essere semplicemente se stessi. Un luogo in cui ristorarsi, riposarsi, ripararsi, ritemprarsi, ricaricarsi… “La famiglia è la patria del cuore” (Mazzini). È il luogo dove ci si prende cura della fragilità di ciascuno, ci si sente a proprio agio, avvolti e coccolati, si vive il senso di intimità e di sicurezza, ci si rifugia in qualcosa di familiare e conosciuto, si esperimenti il calore e un’appartenenza ed è uno spazio vissuto e da vivere, il luogo delle relazioni. Relazioni tra persone: relazioni affettive tra uomo e donna, relazioni verso i figli e, in modo reciproco, verso i genitori. “Io faccio il genitore, a te tocca fare il figlio!” Relazioni positive, situazioni che segnano nel profondo l’ essere di ciascuno. Un luogo dove ci si senta stimati ed amati e si impari a stimare e amare. Una casa “con la luce dentro…”
Una casa con le porte aperte
Capace di aprirsi all’accoglienza di chi ha bisogno, dei bimbi e dei ragazzi “figli del mondo” che la vita ci fa incrociare, di qualcuno da amare e di cui pigliarci cura. Capace di guardare al territorio, ad una rete di relazioni che arricchiscono e completano le esistenze di ciascuno.
Capace di vivere le vicende del mondo con sereno ottimismo, perché la Storia è Dio che la conduce.