Tante famiglie si interrogano su che cos’è l’affido familiare, su come avvicinarsi e se fa per loro. Tanti sono i dubbi che emergono: dal “non fa per me”, al “se poi mi affeziono”, o ancora “sarò capace di accogliere e lasciar andare”, “sarò capace di affrontare le prove a cui mi metterà di fronte il bambino”. Abbiamo provato a rispondere a queste domande non interpellando degli esperti, ma chiedendo alle famiglie che hanno in affido tanti bambini e ragazzi. Quelle famiglie che la prima volta che si sono avvicinate a questo grande atto d’amore avevano gli stessi dubbi e le stesse perplessità, che definiscono l’affido come un turbinio di emozioni, paure, preoccupazioni.
Da loro vengono 4 consigli preziosi, consigli che hanno tutti alla base una grande verità: l’Affido è esperienza altissima di Amore incondizionato!
AFFIDATI AD UN’ASSOCIAZIONE. Il primo consiglio è quello di non fare il percorso da soli, ma di farsi accompagnare da un’associazione, come MetaCometa. Lasciarsi accompagnare e sostenere; al fine di sviluppare attenzione e competenza che sono necessarie nella relazione con i bambini e i ragazzi che si andranno ad accompagnare per un “pezzo di strada” della loro vita. Quando si fa affido attraverso un’associazione entri a far parte di una vera e propria comunità che non ti farà mai sentire sola e che hai l’appoggio sia materiale che psicologico da persone competenti e professionali ma anche da tutte le altre famiglie affidatarie. Quindi seguite i percorsi informativi sull’affido familiare, vi avvicinerà a questo mondo e capirete se è davvero la strada per voi.
” ESSERCI PER ESSERE”, sostanza per gli altri. Nonostante i dubbi e il timore di non essere all’altezza della situazione, mettersi comunque in gioco, perché vale sempre la pena donare ciò che “si è e ciò che si ha ” a chi ha più bisogno. L’affido è la nostra occasione per fare la differenza. In qualche angolino remoto c’è un piccolo che ha bisogno di essere accolto, guidato, amato e lasciato andare. Lasciare andare non deve far paura. Un reinserimento in famiglia biologica o un inserimento in famiglia adottiva può essere un momento di immensa gioia e di grande crescita anche per noi adulti. Bisogna essere pronti a donare tutto quello che si ha per aiutare: condividere lo stesso frigorifero, gli stessi problemi, le preoccupazioni, le gioie i dolori poter estendere ad altri la ricchezza della nostra esistenza, riuscire a far diventare strumento di amore la propria famiglia.
NON FARE PROGETTI. Il percorso dell’affido offre opportunità che arricchiscono sempre i nostri cuori e ci invitano a continuare nell’ accoglienza ” non facendo progetti ma vivendo giorno per giorno nell’ aiuto ad un minore accompagnandolo con affetto nel cammino della vita che non è sempre facile. quindi invitiamo ad accogliere sempre con cuore e genitorialità perché possano nel tempo vissuto con tutti noi vivere la famiglia il sentirsi amati appunto ” accolti direi facenti parte”. Accogliere nella propria famiglia un bambino è una scelta di amore ma che non bisogna crearsi aspettative sul come questo amore possa essere ritornato. Ci si deve preparare ad accontentarsi di aver fatto un grandissimo gesto senza per forza aspettarsi un riscontro diretto, di accontentarsi che tutto quello che è stato dato possa semplicemente rimanere dentro la persona che è stata accolta e che, forse, solo un domani potrà riconoscerlo, a sé stessa e alle persone che hanno cambiato la loro vita per accoglierla.
TI CAMBIA LA VITA. Avvicinarsi all’affidamento ti cambia il modo di vedere la vita, la vedi con gli occhi dell’amore e del donare, ma alla fine quello che emerge dall’esperienza delle famiglie affidatarie è che alla fine si riceve sempre di più di quello che si dà a quei bambini e ragazzi meno fortunati. C’è una frase di Pablo Neruda che racchiude l’essenza dell’affido: “Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno”. Offri una possibilità di vita e al tempo stesso riceverai anche te un’altra possibilità di nascere.
